Altavilla Milicia
L'8 settembre ad Altavilla Milicia si svolgerà la solenne processione della "vara" con il veneratissimo quadro della vergine, ed a seguire del carro trionfale trainato, uno dei pochi casi in Sicilia, due coppie di buoi.
Ma facciamo un pò di storia.
IL PAESE:
Ma facciamo un pò di storia.
IL PAESE:
La
nascita di Altavilla si deve alla famiglia Beccadelli di Bologna. Proprietari
di diversi feudi, all'inizio del Seicento acquistarono anche i feudi della
Milicia. Fra il 1620 e il 1623 Francesco Maria avviò la richiesta e ottenne la
licentia populandi, cioè l'autorizzazione dal Re di Spagna Filippo III a
fondare la terra di Alta Villa. Il primo impianto urbano fu curato da Mariano
Smiriglio, architetto e scultore autore dell'urna di Santa Rosalia e
dell'apparato scultoreo dei Quattro Canti di Palermo, a partire da un
preesistente baglio fortificato cui era annesso il mulino della cannamela.
IL SANTUARIO:
Il
santuario Mariano Diocesano, che si affaccia sul Belvedere, fondato nel XVII
secolo, ospita il Quadro della Madonna, opera di un artista di cultura toscana,
attento alle tematiche giottesche e la cui attività è da porre entro la seconda
metà del XIV secolo. La pittura, realizzata con la tecnica della tempera
all'uovo, raffigura una Madonna incoronata in trono con Gesù Bambino in piedi
sulle sue ginocchia, che tiene nella mano sinistra un plico. San Francesco,
invece, con la mano destra indica una figura (committente), inginocchiata ai
suoi piedi in atteggiamento di preghiera. È molto probabile che il quadro sia
giunto ad Altavilla attraverso scambi commerciali, contrariamente alla
miracolosa provenienza dal mare antistante sostenuta dalla tradizione popolare
locale. Resta valida l'ipotesi che lega l'opera al marchese Francesco Maria
Beccadelli di Bologna: è infatti plausibile che egli abbia voluto collocare
nella cappella annessa al proprio palazzo un'immagine di famiglia in cui erano
raffigurati i suoi due santi eponimi, Maria e Francesco. Nella prima metà del
XIX secolo la figura della Madonna è stata ricoperta da una rizza d'argento che
la rese simile alla Madonna di Loreto. Il Santuario è arricchito da pregiate
tele del Bagnasco, i recenti affreschi del Bonanno e numerose statue.
Ma torniamo alla festa:
Migliaia
di devoti arrivano al santuario nei giorni di festa che ha inizio il 6 settembre
quando, alle 5 del mattino, una gran folla di pellegrini si raduna alla
stazione ferroviaria di Altavilla per avviarsi con le torce accese come
"fiume di luce" verso il Santuario. Quì l'Arcivescovo della Diocesi
di Palermo attende per celebrare l'Eucaristia nel Santuario dove durante i tre
giorni le celebrazioni eucaristiche si susseguono ad ogni ora.
Quello
dei giorni della festa è un tempo ricco di fede, di pietà popolare e folklore
che coinvolge tutta la comunità e i numerosi devoti che vengono da tutta la
Sicilia. Le strade sono affollate di pellegrini che trovano ristoro nei
ristorantini (i tavuliddi) che spontanei nascono in quei giorni all'aperto, e
si contendono lo spazio con le bancarelle di giocattoli e prodotti tipici,
noccioline, torroni e la salsiccia che ne è la regina.
Grande
attrazione è il "carro trionfale" che percorre, nelle tre sere della
festa, le vie principali illuminate da migliaia di lampadine multicolori. La
parte inferiore fa pensare ad una barca da cui si innalza una "candela"
sulla cui cima è posta un'immagine della Madonna della Milicia. La festa
raggiunge il culmine l'otto, Natività di Maria, che vede due eventi importanti.
A mezzogiorno, dopo la solenne Celebrazione Eucaristica, la Condotta dei doni:
i fedeli sciolgono il voto portando in processione cere, torce e parti del
corpo riprodotte in cera, a grandezza naturale, bambinelli e oggetti in
argento. Le donne indossano "u vutu", un abito rosso trattenuto alla
vita da un cordone giallo oro mentre gli uomini indossano il caratteristico
"abitino" della confraternita.
Al
tramonto, la grande processione solenne: la "vara" (fercolo), su cui
troneggia la sacra immagine della Madonna inizia il suo cammino per le vie del
paese, portata in spalla dai confrati in mezzo ad una grande folla che la
circonda fittamente. Durante il tragitto, tre coppie di bambini-angelo,
ciascuna in posti diversi, volano sospese nel vuoto legate ad una corda e con
una caratteristica cantilena recitano antiche lodi a Maria. Quasi a notte la
"vara", tra gli scoppi dei mortaretti, rientra nel santuario. I
fedeli si affollano all'interno e non rimane nessuno spazio vuoto. Ognuno vuole
dare l'ultimo saluto a Maria, chiedere ancora la sua protezione, rivolgerle
l'ultima preghiera prima che l'icona venga ricollocata nella nicchia abituale,
tra gli applausi e la commozione generale.
Commenti
Posta un commento