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L'omu cani

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A Mazara del Vallo intorno al 1940 arrivò uno strano barbone silenzioso, l'uomo indossava sempre strani berretti e strati di abiti uno sull’altro e portava sempre con sé contenitori, buste e sacchetti pieni non si sa di cosa. Si appoggiava ad un bastone munito di uno spillo all'estremità inferiore con il quale raccoglieva mozziconi con cui confezionava sigarette che poi fumava (l'unico  lusso  che si permetteva). Non chiedeva mai l’elemosina: al contrario, rifiutava con fare scorbutico qualunque offerta gli venisse fatta. Dormiva all'aperto e mangiava da terra, a causa questi strani comportamenti presto la gente gli affibbiò il monignolo di"omu cani". Se poi qualcuno provava a porgli delle domande,  si allontanava scontroso senza degnare di uno sguardo il curioso passante. Dopo qualche tempo fra i mazaresi, che nel frattempo si erano abituati a quella figura schiva e silenziosa, cominciò a circolare la voce che Tommaso Lipari, così si faceva chiamare, fosse st