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Visualizzazione dei post da settembre, 2018

Campionato prima categoria 2018/2019

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Cari sportivi, il 7 ottobre 2018 prenderà il via il campionato di prima categoria; torneo a cui nel girone A parteciperà l'A.S.D. Belmonte Mezzagno. Ecco i gironi: Girone A (14 squadre) Ac Real Menfi, Città di Carini, Città di Cinisi, Città di San Vito Lo Capo, Colomba Bianca, Fulgatore, Gibellina, Palermo Calcio Popolare, Pol. Belmonte Mezzagno, Resuttana San Lorenzo, S.C. Mazarese, San Giorgio Piana, Unitas Sciacca Calcio, Valderice Calcio 2013 Girone B (13 squadre) Acr Castelluccese, Castronovo, Città di Castellana, Città di Mistretta, Futura, Real Campofelice, Real Suttano, Real Trabia, Roccapalumba, San Fratello, Stefanese Calcio, Supergiovane Castelbuono, Valledolmo     Girone C (14 squadre)   Aquila, Furnari Portorosa, Merì, Montagnareale, Nasitana, Nuova Azzurra, Nuova Rinascita, Pro Falcone, Pro Tonnarella, Rodì Milici, S. Basilio, Sfarandina, Treesse Calcio Brolo, Umbertina Girone D (14 squadre)   Atletico Messina, Città di Calatabiano, D

Gelosia

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Gelosia è un film del 1953 prodotto da Excelsa film è distribuito da Medusa per la regia di Pietro Germi, con Erno Crisa e Marisa Belli; ispirato al romanzo del 1901 “Il marchese di Roccaverdina” di Luigi Capuana. La storia è ambientata nell’ancora feudale Sicilia di fine ‘800: Antonio il marchese di Roccaverdina, andando quasi contronatura per i canoni dell’epoca, si innamora della giovane contadina Agrippina Solmo; non potendo sposarla, perché per l’epoca era impensabile che un marchese sposasse una sua contadina, l’accoglie nella sua dimora con la scusa di assumerla come cameriera ma in realtà fin da subito la sua Agrippina diventa per volontà del marchese la padrona di quella casa. Per non dare scandalo agli occhi dei paesani, i quali già cominciavano a mormorare, escogita un piano: dare in sposa Agrippina al fedele fattore Rocco Criscione con l’obbligo che il matrimonio sia soltanto d’appartenenza e non d’amore, l’amore di Agrippina deve essere riversato soltanto verso di

Vocaboli belmontesi

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Carissimi, questo post contiene molte parole tipiche del dialetto belmontese o comunque delle zone limitrofe, con relativa traduzione. Sciammulu: cavita nella pietra dove risiede acqua. Straula: attacco per animali che consentiva ad un uomo in piedi su di essa, il trascinamento della paglia. Munnura: brina mattutina. Scaccheri: pianerottolo. Lista: grande roccia. Scattiaturi: commerciante con pochi scrupoli. Jittena: muretto usato come seduta. Scappularu: impermeabile. Curriu: rimorso. Salibba: terrazzamento Pagghiuni: ampio sacco. Armunia: scampanio atto a segnalare un decesso. Cuglintura: occasione negativa. Vastenna: pagnotta. Vanenna: stradina. Pruvenna: provenda. Cantaru: vaso da notte. Inizza: mucca che non ancora sgravato. Rinisca: pecora che non ha mai sgravato. Rancitu: rancido. Saimi: strutto. Quarara: pentolone. Mappina: panno. Marzuddu: tipico clima incerto di marzo. Vastasu: ineducato. Airu: agro. Guardianu: c

Giovani talenti siciliani: Giovanni Di Liberto

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Giovanni con il professor Merkler  Per giovani talenti siciliani, oggi propongo un'intervista al medico ricercatore belmontese Giovanni Di Liberto. Dove vivi e da quanto tempo? Abito a Ginevra in Svizzera da 2 anni e mezzo. Che percorso di studi hai compiuto? Mi sono laureato in Medicina e Chirurgia all’Università degli Studi di Palermo a luglio 2015, ho conseguito l’abilitazione a febbraio 2016. Ad aprile 2016 mi sono trasferito a Ginevra per lavorare come ricercatore nel laboratorio del prof. Doron Merkler nell’ambito del programma di dottorato M.D.-Ph.D. dell’Università di Ginevra.   Potresti spiegarci in che consiste la scoperta, tua e dei tuoi colleghi, sull'attacco dei linfociti T CD8 ai Neuroni? I linfociti T CD8+ sono cellule del sistema immunitario che hanno il compito di proteggere l’organismo principalmente da virus e cellule tumorali. Tuttavia, in alcune patologie definite autoimmunitarie, questi linfociti attaccano uno o più organi

Portella della Ginestra

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Cari amici, in questo post voglio - in punta di piedi - analizzare uno dei più grandi misteri italiani: il caso della strage di Portella della Ginestra avvenuta il 1° maggio 1947. Risaputo è che gli esecutori materiali dell'eccidio furono Salvatore Giuliano e i suoi uomini... Ma i fatti forse non andarono come fino ad oggi ci sono stati raccontati. Prima di continuare la riesamina, tengo a precisare che la mia non vuole essere in alcun modo un'assoluzione di Giuliano di fronte ai suoi delitti, ma vuole soltanto raccontare le vera storia dell'eccidio di Portella. Cominciamo come sempre, dal quadro storico:  Il 1º maggio 1947, nel secondo dopoguerra, si tornava a festeggiare la festa dei lavoratori, spostata al 21 aprile, ossia al Natale di Roma, durante il regime fascista. Circa duemila lavoratori della zona di Piana degli Albanesi, San Giuseppe Jato e San Cipirello, in prevalenza contadini, si riunirono in località Portella della Ginestra, nella vallata ci