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Visualizzazione dei post da dicembre, 2016

Presepi viventi in Sicilia

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Tempo di presepi in tutta la Sicilia, propongo una piccola guida fra i migliori di essi. Cominciamo dalla manifestazione "Da Nazareth a Betlemme". Arte, Storia e Tradizioni. Uno dei più suggestivi Presepi viventi che ha come palcoscenico il centro storico di Gangi, uno dei Borghi più Belli d'Italia. Un'approfondito studio storico-antropologico e religioso ha permesso di rappresentare la Natività in modo estremamente singolare. Infatti più di cento figuranti, in costumi palestinesi, propongono la nascita di Gesù Bambino mediante scene legate alla vita sociale della Palestina di quel tempo, scene legate alla presenza militare di Roma imperiale con Erode, la sua corte e i soldati e scene esclusivamente di carattere religioso. Altro importante evento nella stessa zona è Petralilium in Praesepio a Petralia Sottana - Nella autorevole cornice della Chiesa del Monte di Pietà, originale presepe meccanico - che riproduce fedelmente scorci e monumenti di

Giorgio La Pira

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Oggi propongo un'approfondimento su un grande siciliano, faro per tutti i politici d'ispirazione cristiana, Giorgio La Pira. Cominciamo con una sua citazione che ci introduce nel pensiero Lapiriano: «Non si dica quella solita frase poco seria: la politica è una cosa 'brutta'! No: l'impegno politico -cioè l'impegno diretto alla costruzione cristianamente ispirata della società in tutti i suoi ordinamenti a cominciare dall'economico- è un impegno di umanità e di santità: è un impegno che deve potere convogliare verso di sé gli sforzi di una vita tutta tessuta di preghiera, di meditazione, di prudenza, di fortezza, di giustizia e di carità». Avrete capito sicuramente di cosa parleremo. Ma andiamo alla sua biografia: Giorgio La Pira nacque il 9 gennaio 1904 a Pozzallo (provincia di Ragusa), in Sicilia, primogenito di una famiglia di umili condizioni sociali. Nel 1921 conseguì a Messina il diploma di ragioniere, nel 1922 anche la maturità classica con la

Sicilia nell'Odissea

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Per "Sicilia nell'arte" propongo un viaggio nei luoghi siciliani presenti nell'Odissea, e più in generale nella mitologia greca. Cominciamo col mito di Polifemo e dei Ciclopi: Omero ci narra che Ulisse, durante il suo lungo viaggio di ritorno dalla guerra di Troia, sbarcò nella Terra dei Ciclopi. Spinto dalla curiosità, Ulisse raggiunse la grotta del più terribile di tutti, Polifemo, dove lui e i suoi compagni vennero catturati dal gigante. La terrà dei Ciclopi nella mitologia classica è stata sempre individuata nella Sicilia. I nomi che appaiono su tutte le carte marine ed i dati di navigazione situano il paese dei Ciclopi alle pendici dell'Etna, di fronte ai Faraglioni dei Ciclopi presso Aci Trezza. Grotta dei Genovesi Altri studiosi optano per per l'arcipelago delle Egadi, composto da Marettimo, Favignana e Levanzo; su quest'ultima isola si trova la Grotta dei Genovesi, abitata sin dal Paleolitico e dal Neolitico. L

Viva l'Italia!

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Viva l'Italia! Spinti da tale grido i garibaldini riuscirono nella loro avventurosa impresa. Come avrete capito, oggi parlerò della spedizione dei mille. Lungi dall'essere retorico, non entrerò nell'inutile diatriba pro-contro Garibaldi; mi sento di rilevare soltanto un difetto degli italiani, e soprattutto dei siciliani; il Rimpianto. È lui che ci fa pensare con nostalgia al passato, ciò è avvenuto già pochi anni dopo l'unità, quando i siciliani - dimenticando le persecuzioni subite, le angherie degli "sbirri" borbonici, i 50 anni di lotte per liberarsi da una delle monarchie più assolutistiche d'Europa - si rivoltarono contro i Savoia. Sempre il rimpianto faceva pensare, all'indomani del referendum del 1946, a quanto era bella la monarchia sabbauda. Secondo me è avvenuto anche durante l'Impero Romano pensando alla Magna Grecia, durante il periodo normanno ripensando agli arabi è cosi via...È la nostra natura c'è poco da fare. Torna

Sicilia nell'arte

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Con questo post inauguro una rubrica, a cui seguirà una pagina che avrà lo stesso titolo, in cui pubblicherò foto, immagini e video di luoghi siciliani citati in romanzi, sceneggiati e poesie. Comincerò con il "Gattopardo" di Giuseppe Tomasi di Lampedusa: Villa Lampedusa Per la villa, sia l'autore, come fonte d'ispirazione, che Luchino Visconti, come set, usarono Villa Lampedusa a San Lorenzo ai colli (PA) (vedi foto).  Villa Boscogrande Per alcune scene Visconti usò anche la Villa Boscogrande (vedi foto). Per creare il Paese di Donnafugata (totalmente inventato) residenza estiva del Principe Salina, Tomasi di Lampedusa si ispirò a Palma di Montechiaro.  Per la dimora invece Palazzo dei Filangeri a Santa Margherita Belice. Ciò si evince da quanto egli  scrisse al Barone Enrico Merlo di Tagliavia: "Donnafugata come paese è Palma, come palazzo è Santa Margherita". Invece Vis

Luigi Pirandello

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Nell'avvicinarsi dell'ottantesimo della sua morte, avvenuta infatti il 10 dicembre 1936, propongo un'approfondimento su Luigi Pirandello, uno degli scrittori siciliani più letti al mondo. Già premio Nobel per la letteratura nel 1934. Nato il 28 giugno 1867 a Girgenti (Agrigento), studiò prima a Palermo e poi a Roma, laureandosi in Filologia Romanza all'università di Bonn. Nel 1896 uscì dalla casa editrice "Giusti" di Livorno la sua traduzione delle "Elegie romane" di Goethe. Con il Romanzo "Il fu Mattia Pascal", pubblicato nel 1904 nella "Nuova Antologia", iniziò l'ascesa letteraria di Pirandello. Dall'osservazione attenta delle consuetudini borghesi del suo tempo, trasse spunto per narrare le diverse vicende dei protagonisti tratteggiati in ben 241 novelle, molte delle quali diventarono soggetti di opere teatrali, da lui stesso adattate nella feconda stagione del teatro dello specchio.  Di queste, "Liolà"