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Visualizzazione dei post da novembre, 2019

La trebbiatura

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Ma vediamo nel dettaglio cos'era la trebbiatura, operazione fondamentale per la panificazione. La trebbiatura, come dicevamo, è il processo mediante il quale all’interno della spiga viene separato il gambo (la paglia), dal preziosissimo grano. Anticamente l'operazione si svolgeva con gli asini o i cavalli, attraverso la cosiddetta "pisatina" il termine non deriva da pesare ma da pestare, infatti gli animali camminando sulle spighe con il loro incedere riuscivano a svolgere il  lavoro che anni dopo sarebbe spettato alla trebbia. Essa trebbia veniva posizionata con l'uso di un trattore, nelle aie, "arie", se ci trovavamo in paese, in tratti di pianura se il lavoro si svolgeva nelle campagne. Il funzionamento della trebbia era semplice: nella parte superiore si inserivano mazzi di spighe, chiamati "regni"; dopo la loro separazione, da una estremità della trebbia cadeva la paglia dall’altra il grano. Le due parti seguivano percorsi diff

La panificazione

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Passiamo adesso alla panificazione, una volta vero e proprio rito. Ma cominciamo dall'inizio, il tutto cominciava nei campi sul finire dell'estate, infatti, in quel periodo il terreno veniva zappato quindi reso "maisi", ovvero pronto per la semina del grano. Fatto ciò, ai primi di novembre si seminava il grano che si mieteva nel giugno successivo. I "regni" - le spighe mietute - venivano portate all'aia per estrapolare da esse il preziosissimo grano. Ciò, in tempi remoti avve niva attraverso la "pisatina" - il calpestio dei muli o degli asini; in tempi più recenti attraverso la trebbiatura. Ottenuto il grano, lo si portava al mulino e lì reso farina che veniva portata in casa e lì conservata. Nel giorno della panificazione, che avveniva circa una volta a settimana, le massaie all'alba si destavano, preparavano il quantitativo di farina bastante per la quantità di pane prevista, e con essa si avviavano dal fornaio. Giunti lì, il

Matrimonio di una volta

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Carissimi, quest'oggi vi parlerò di cosa è stato e come era vissuto il matrimonio nella Belmonte e più in generale nella Sicilia di una volta. La preparazione del matrimonio cominciava, per la futura sposa, fin dalla più tenera età; infatti, le madre e le nonne di tutte le bambine siciliane cominciavano presto a preparare la "roba" (il corredo) per la piccola. Il fidanzarsi non era semplicissimo perché le ragazze difficilmente avevano modo di frequentare ragazzi loro coetanei . Il primo passo spettava all'uomo: a lui toccava recarsi dal padre della donna di cui si era innamorato per chiedergli di potersi fidanzare con la figlia. Il padre, dopo aver valutato attentamente la "carata" (condizione sociale) dell'aspirante fidanzato, decideva se per sua figlia gli andava bene. Se il genitore era d'accordo si realizzava il fidanzamento, non prima dell'incontro tra le famiglie il cosiddetto "appuntamento". In questo incontro ci si acc