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Visualizzazione dei post da ottobre, 2017

Frutta Martorana

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Cari amici, ormai è imminente la festa d'Ognissanti e la commemorazione dei defunti. In questo periodo è tradizionale la preparazione e degustazione della Frutta Martorana. Fin dall'infanzia mi sono chiesto quale  fosse il motivo di tale nome; è arrivato il momento di scoprirlo. Prima però, illustrerò - per chi non lo sapesse - di cosa si tratta. La frutta di Martorana è un tipico dolce siciliano (la cui origine si ebbe nel palermitano. È un dolce famoso nel mondo perché la sua preparazione e confezionamento prevede, nella forma e nell'aspetto alla fine del processo di preparazione, la perfetta imitazione o riproduzione di frutta e talvolta ortaggi o pesci. Internamente è simile al marzapane ma notevolmente più dolce e saporito. La base della sua ricetta è esclusivamente la farina di mandorle e lo zucchero. Passiamo all'origine del nome. La Frutta Martorana  deve il suo nome alla Chiesa di Santa Maria dell'Ammiraglio o della Martorana, eretta nel 1143

Giovanni Visconti

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Cari amici, sono felice di proporvi un'intervista a Giovanni Visconti. Grande ciclista dalle origini siciliane con il quale ho avuto l'onore di farmi la foto; eravamo a Cefalù al villaggio di partenza di una delle tappe siciliane del Giro d'Italia 2017. È stato difficile per te passare professionista? È stato davvero difficile, perché in Sicilia non era facile emergere e bisognava fare il doppio dei sacrifici. Anche grazie a mio padre sono riuscito ad arrivare al professionismo. Ricordo ancora i mille viaggi in macchina per andare alle gare e i viaggi in nave dormendo per terra; comunque sono state tutte cose che mi hanno aiutato ad arrivare fin qui. Fra le tue numerose vittorie quale ricordi con più orgoglio? Ci sono diverse Vittore che ricordo più delle altre: la prima, il campionato italiano di Genova; e l'ultima, il Giro dell'Emilia di quest'anno; sia per la bellezza della gara che per il modo in cui l'ho vinta. Mi riempiono di gioia tut

La Baronessa di Carini

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La Sicilia poteva forse farsi mancare i suoi Romeo e Giulietta o Paolo e Francesca? Assolutamente no. I protagonisti della vicenda d'amore e morte siciliana sono Laura Lanza e Ludovico Vernagallo nello scenario del castello di Carini. Andiamo ai fatti: Laura Lanza, primogenita del barone di Trabia e conte di Mussomeli Cesare Lanza e di Lucrezia Gaetani, nacque a Trabia il 7 ottobre 1529. Visse l'adolescenza nel palazzo gentilizio di Palermo. Il padre Cesare Lanza combinò le sue nozze con un membro di una facoltosa e blasonata casata.  Il 21 dicembre 1543, all'età di 14 anni, infatti, Laura andò in sposa, in Palermo, a don Vincenzo II La Grua-Talamanca, figlio del barone di Carini Pietro III e di Eleonora Manriquez, e si trasferì nel loro avito castello dove visse per vent'anni e nacquero i suoi otto figli.  Tutto bene? No! Vittima di un matrimonio mal combinato, Laura intrecciò una lunga relazione con Ludovico Vernagallo, cugino del marito e di rango inferi

Damiano Caruso

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Amici sportivi e non, oggi vi propongo un'intervista al campione di ciclismo d'origine siciliana, in forza alla BMC Racing Team, Damiano Caruso. Quanto è stato emozionante, ammesso che si possa quantificare, vincere la crono inaugurale della Tirreno-Adriatico? Una emozione grandissima. Indossare la Maglia di Leader in una Corsa World Tour è bellissimo. Quanto è edificante avere in squadra due talenti indiscussi quali Richie Porte e Greg Van Avermart? Sono due grandissimi campioni. Ed anche io correndo per loro do il massimo! Quando hai capito che avresti dedicato la tua vita al ciclismo? Nel 2008, dopo aver vinto il Campionato Italiano Under 23. Ringrazio Damiano Caruso per la disponibilità.