Giovanni Visconti

Cari amici, sono felice di proporvi un'intervista a Giovanni Visconti. Grande ciclista dalle origini siciliane con il quale ho avuto l'onore di farmi la foto; eravamo a Cefalù al villaggio di partenza di una delle tappe siciliane del Giro d'Italia 2017.


È stato difficile per te passare professionista?
È stato davvero difficile, perché in Sicilia non era facile emergere e bisognava fare il doppio dei sacrifici. Anche grazie a mio padre sono riuscito ad arrivare al professionismo. Ricordo ancora i mille viaggi in macchina per andare alle gare e i viaggi in nave dormendo per terra; comunque sono state tutte cose che mi hanno aiutato ad arrivare fin qui.

Fra le tue numerose vittorie quale ricordi con più orgoglio?
Ci sono diverse Vittore che ricordo più delle altre: la prima, il campionato italiano di Genova; e l'ultima, il Giro dell'Emilia di quest'anno; sia per la bellezza della gara che per il modo in cui l'ho vinta. Mi riempiono di gioia tutti i complimenti che continuo a ricevere dalla gente.

Cosa hai provato negli ultimi chilometro del Giro dell'Emilia, mentre ti involavi verso la vittoria?
Ricordo gli ultimi chilometri di questa vittoria passo dopo passo. Ho cominciato a crederci sotto lo striscione dell'ultimo chilometro; sapevo, comunque, che anche se mi avessero ripreso avevo fatto una grande azione. Ricordo che in discesa ho rischiato molto, ma l'ho fatta nel modo giusto, nel senso che mi sentivo sempre sicuro di quello che stavo facendo, consapevole che lo stavo facendo bene.
Ero cosciente del fatto che se mi avessero ripreso non sarebbe stata colpa mia, ma semplicemente degli avversari più forti. Invece quel giorno il più forte sono stato io. Vedere tutta la gente a bordo strada e il modo in cui mi incitava sicuramente è stata una carica in più.

C'è un grande ciclista, di quelli che hanno fatto la storia, a cui ti ispiri?
C'è un grande ciclista che è rimasto nel mio cuore, ovvero, Paolo Bettini. Sicuramente i primi anni mi sono ispirato a lui. Poi col passare degli anni nel professionismo devi trovare il tuo posto, io credo di essere cambiato come corridore. Non sono diventato un campione ma credo di avere fatto una degna carriera con una trentina di vittorie. Adesso, al servizio di Capitani come Nibali, riesco lo stesso a prendermi le mie soddisfazioni sia vincendo con lui, sia sfruttando le occasioni che si presentano.

Cosa ti senti dire ai giovani che vogliono intraprendere la carriera ciclistica professionistica?
Ai giovani che vogliono iniziare una carriera ciclistica, dico che i sacrifici da fare sono enormi ma se si fa una cosa bisogna farla bene fino in fondo. Non esistono scorciatoie, tutto quello che otterranno sarà frutto del grande lavoro. Il lavoro prima o poi ripaga!


Commenti

  1. Bella intervista che mette in risalto l'orgoglio, il sacrificio e l'umiltà di uno sportivo che, per le sue origini, fa onore alla Sicilia e a tutto lo sport nazionale. Complimenti a Giovanni Visconti con l'augurio di tanti successi e grazie a Stefano.

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