Post

Visualizzazione dei post da febbraio, 2017

Villa Romana del Casale

Immagine
Cari amici, oggi vi propongo un approfondimento su un bene artistico siciliano facente parte del patrimonio dell'umanità UNESCO: la Villa Romana del Casale di Piazza Armerina. La Villa del Casale è una testimonianza fondamentale della civiltà romana: i suoi mosaici, oltre a evidenziare un originale linguaggio figurativo, sono un eccezionale documento di costume, che ha consentito di approfondire molti aspetti della vita quotidiana e degli scambi culturali nel tardo Impero Romano. La Villa Fin dall'inizio degli scavi, nel 1930, apparve chiaro che si trattava della residenza di un ricco proprietario o dell'amministratore di un grande latifondista. Due ritratti rinvenuti all'interno della villa potrebbero rappresentare i membri della famiglia del proprietario. Gli studi stratigrafici rivelano che la prima versione dell'edificio fu concepita in un periodo che oscilla tra il primo secolo dell'eta cristiana e l'epoca della Tetrarchia,

Mostra Fotografica "Roberto Barbato, professione reporter",

Immagine
Cari amici, vi invito a partecipare ad una bella iniziativa organizzata dalle associazioni culturali:  Amici della Targa Florio, Siciliando Style, Festina Lente e con la partecipazione del Motor Village di Palermo.  Si tratta della Mostra Fotografica "Roberto Barbato, professione reporter". L’esposizione comprende una selezione di fotografie della lunga attività lavorativa del fotografo e reporter Roberto Barbato, con particolare attenzione alle più importanti competizioni motoristiche internazionali, dalla Targa Florio alla Formula 1.  La mostra sarà inaugurata -  presso il Museo Storico dei Motori e dei Meccanismi, nei locali del Sistema Museale dell' Università di Palermo - venerdì 24 febbraio alle ore 18:00 e successivamente sarà visitabile gratuitamente sabato 25 e domenica 26 febbraio dalle ore 10:00 alle ore 18:00. D urante la esposizione della mostra, presso il Museo avranno luogo inoltre i seguenti eventi: - sabato 25 febbraio, alle ore 1

Giuseppe Tomasi di Lampedusa

Immagine
A quasi sessant'anni dalla sua morte, avvenuta il 23 luglio 1957, propongo un approfondimento su Giuseppe Tomasi di Lampedusa, autore del romanzo "Il Gattopardo". Nel 1957, come già detto, si spegneva a Roma Giuseppe Tomasi di Lampedusa, aristocratico palermitano che maturò tardive ambizioni letterarie. Ambizioni che non poté del tutto appagare in vita, perché il suo capolavoro, il romanzo intitolato "Il Gattopardo", fu pubblicato postumo. Merito di Giorgio Bassani, all'epoca consulente editoriale della Casa editrice Feltrinelli, se il romanzo dello scrittore siciliano, fu pubblicato con successo nel 1958, e ritenuto da subito un "caso letterario", tanto da aggiudicarsi il premio Strega nel 1959. Opinione divergente fu quella di Elio Vittorini, lettore per la Casa editrice Mondadori, che ne aveva rifiutato la pubblicazione. Il principe Giuseppe Tomasi di Lampedusa, nel cui stemma araldico compariva un gattopardo, nacque

Nick La Rocca e l'invenzione del jazz

Immagine
New York 26 febbraio 1917: quattro ragazzi, che si fanno chiamare gli Original Dixieland jass band, stanno incidendo il loro primo disco negli studi della "RCA Victor".  Tony Sbarbaro, Nick La Rocca, Alcide "Yellow" Nunez e Eddy Edwards forse non sanno che questo giorno resterà nella leggenda, infatti stanno incidendo il primo disco jazz della Storia. Avrete sicuramente notato il cognome siciliano La Rocca, bene così, infatti, Nick La Rocca aveva origini siciliane, il padre era Girolamo La Rocca di Salaparuta, la madre Vita De Nina di Poggioreale. Passiamo alla sua biografia: Nick, oggi considerato un pioniere cornettista del jazz classico, era nato l'11 aprile 1889. Le sue prime composizioni le suona davanti alla cassiera del teatro vicino casa sua; solo nel 1916 entra a far parte del gruppo di Johnny Stein, che in seguito divenne la famosissima Original Dixieland Jass Band, che prese poi il nome di Original Dixieland Jazz Band, di cui di

Proverbi Siciliani

Immagine
Questo post, a cui seguira una pagina, vuole essere un omaggio alla grande cultura orale siciliana; faro ciò proponendo alcuni proverbi siciliani e invitando all'ascolto del brano:  "Proverbi Siciliani" di Rosa Balistreri. Il post verrà periodicamente aggiornato. Occhi ch’atu fattu chianciri chianciti.           Trad: occhi che avete fatto piangere piangete. A carni sta bedda a jatta.                                  Trad: la carne sta bene alla gatta. Piccha è a perdita, e piccha è u guaragnu.   Trad: poca è la perdita, poco è il guadagno. Quannu u piru è maturu cari sulu.                Trad: quando la pera è matura cade da sola. Cu bedda voli pariri, molti guai ava patiri.  Trad: chi bella vuole sembrare, molti guai deve patire. Nzoccu fa a matri o fucularu, fa a figlia o munnizzaru. Trad: Cosa fa la madre nel focolare, fa la figlia nel mondezzaio. Cu lassa a vecchia pa nova, i guai co navi trova. Trad: chi lasci

La Valle dei Templi di Agrigento

Immagine
Tempio della Concordia Oggi propongo un approfondimento storico-artistico, su uno dei beni siciliani facenti parte del patrimonio dell'umanità UNESCO: La Valle dei Templi di Agrigento. I primi studi sistematici del sito agrigentino si devono ai Borbone e iniziarono negli ultimi anni del XVIII secolo sotto la tutela del principe di Torremuzza, a quel tempo incaricato della conservazione dei beni culturali siciliani. Nel 1780 si rialzarono le colonne del tempio di Hera, mentre scavi e altri interventi si ebbero nell’Ottocento dopo la costituzione a Palermo, nel 1827, della Commissione di Antichità e Belle Arti per la Sicilia, con restauri parziali ai templi della Concordia e dei Dioscuri. Tuttavia, solo dopo la prima guerra mondiale hanno avuto inizio scavi sistematici e lavori di restauro e protezione. Akragas Come vuole la tradizione, la fondazione della città greca di Akragas, sulla costa meridionale siciliana, avvenne attorno al 580 a.c. a opera di coloni