Vocaboli belmontesi

Carissimi, questo post contiene molte parole tipiche del dialetto belmontese o comunque delle zone limitrofe, con relativa traduzione.







Sciammulu: cavita nella pietra dove risiede acqua.
Straula: attacco per animali che consentiva ad un uomo in piedi su di essa, il trascinamento della paglia.
Munnura: brina mattutina.
Scaccheri: pianerottolo.
Lista: grande roccia.
Scattiaturi: commerciante con pochi scrupoli.
Jittena: muretto usato come seduta.
Scappularu: impermeabile.
Curriu: rimorso.
Salibba: terrazzamento
Pagghiuni: ampio sacco.
Armunia: scampanio atto a segnalare un decesso.
Cuglintura: occasione negativa.
Vastenna: pagnotta.
Vanenna: stradina.
Pruvenna: provenda.
Cantaru: vaso da notte.
Inizza: mucca che non ancora sgravato.
Rinisca: pecora che non ha mai sgravato.
Rancitu: rancido.
Saimi: strutto.
Quarara: pentolone.
Mappina: panno.
Marzuddu: tipico clima incerto di marzo.
Vastasu: ineducato.
Airu: agro.
Guardianu: campiere.
Vinnanu: villano, contadino.
Statia: stadera, lunga tavola usata come bilancia.
Valanzuni: ampia bilancia.
Imenta: giumenta.
Pudru: puledro.
Ciaraveddu: capretto.
Cascitedda: cassetta.
Nsitu: innesto.
Crivu: setaccio.
Armigi: armenti, cinte in cuoio per attacco di cavalli.
Sarmenti: rifiuto della potatura della vigna.
Sansali: mediatore.
Quartaloru: botte.
Puntuneri: venditore di bottoni, più in generale titolare di una merceria.
Custureri: sarto.
Parrastra: matrigna.
Lastracu: terrazza parzialmente coperta.
Fullana: falce dal lungo manico.
Favucia: corta falce.
Nchiappa: guaio.
Saristanu: sacrestano.
Sinniu: triste accadimento, offesa.
Giacatu: spazio antistante la porta di una casa.
Vacili: bacinella.
Funnacu: fondaco.
Curtigghiu: piccolo cortile o piazzetta, pettegolio.
Muccaturi: fazzoletto.
Pagghiaru: pagliaio.
Furcina: tridente.
Mazzacani: sasso.



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