Piana degli Albanesi
Per "Itinerario Arbëreshë", propongo un breve tour nelle bellezze storico-paesaggistiche di
Piana degli Albanesi.
Il paese venne fondato, nel 1448, da un gruppo di profughi in fuga dall'Albania.
Molteplici sono i luoghi meritevoli d'interesse,
cominciando dalla parte bassa del paese, primo di essi è il museo civico "Nicola Barbato" che comprende sezioni dedicate ai costumi e agli ori arbëreshë, alle raccolte librarie degli Arbëreshë di Sicilia e alla mostra fotografica sulla strage di Portella della Ginestra.
Altro luogo da visitare e la Chiesa San Nicola di Mira
La cittadina è arricchita dalla presenza di
un magnifico lago-diga.
Piana degli Albanesi.
Il paese venne fondato, nel 1448, da un gruppo di profughi in fuga dall'Albania.
Molteplici sono i luoghi meritevoli d'interesse,
cominciando dalla parte bassa del paese, primo di essi è il museo civico "Nicola Barbato" che comprende sezioni dedicate ai costumi e agli ori arbëreshë, alle raccolte librarie degli Arbëreshë di Sicilia e alla mostra fotografica sulla strage di Portella della Ginestra.
Altro luogo da visitare e la Chiesa San Nicola di Mira
che fu eretta, nel XVI secolo, sul luogo dove già esisteva un'antica chiesetta
dedicata allo stesso santo. La chiesa ha particolare rilievo artistico per le
pregevoli icone del Seicento e del Settecento dell'iconostasi. La chiesa è ad
una sola navata; le pareti sono arricchite da icone di scuola cretese e
siculo-albanese del Settecento, che si differenziano dalle altre per l'uso di
una tempera grassa e per il fondo in argento a mecca. Annesso alla chiesa vi è
il Seminario greco-albanese e la sede dell'Eparchia di Piana degli Albanesi.
Di grande rilievo è la Cattedrale di San Demetrio Megalomartire (XV secolo): maestosa
Cattedrale situata nel Corso Giorgio Kastrota. Vi si accede mediante una
scalinata di stile tardo-barocco; la facciata è abbellita da mosaici.
L'interno, a tre navate separate da due file di otto colonne di marmo ed archi
a tutto sesto, contiene un'imponente iconostasi lignea, la più grande di
Sicilia, con icone del monaco cretese Manusaki, che ricopre le tre absidi.
Arricchiscono le pareti laterali della cattedrale affreschi dell'iconografo
greco Eleuterio Hatsaras e trittici di icone che raffigurano la vita della
Vergine, le feste principali e i padri della Chiesa ortodossa, quella centrale
da affreschi del Katzaras raffiguranti feste Despotiche. Tra il 1641 ed il
1644, il monrealese Pietro Novelli eseguì gli affreschi delle absidi. L'opera
più antica e di maggior rilievo artistico è l'icona della Madre di Dio con il
Cristo di scuola senese del 1500, dipinta con tempera all'uovo. Sulla parete
destra dell'entrata principale si trova una pala raffigurante San Demetrio e
San Nestore, e il sepolcro del Servo di Dio P. Giorgio Guzzetta, illustre
personalità arbëreshë vissuta intorno al XVIII secolo, che difese il rito
orientale. Dal 1784 la chiesa fu sede del vescovo ordinante di rito
greco-bizantino in Sicilia. Fino al 1924, in Piana degli Albanesi, la chiesa di
San Demetrio era la sola parrocchia con un Collegio di quattro papàdes.
Ultima chiesa che voglio segnalare è Chiesa San Vito (XVI secolo): comunemente
detta Sëndu Viti, esempio dell'arte tardo-barocca del paese, ricca di fregi, di
altari intarsiati in marmi policromi. La chiesa, appartenente inizialmente ai
fedeli di rito bizantino, fu ceduta da questi ai latini. Possiede una grande
scalinata barocca risalta il portale settecentesco, composto dalle statue
marmoree di S. Pietro e S. Paolo, da due putti e un medaglione. Nella chiesa a
tre navate con l'abside e l'unica cappella laterale, poiché l'altra è stata adibita a sacrestia, si conservano importanti opere d'arte: la statua dell'Immacolata e la statua di S. Vito Martire.
La cittadina è arricchita dalla presenza di
un magnifico lago-diga.
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