Pasqua in Sicilia
Si avvicina la Settimana Santa e la Sicilia si prepara con i suoi riti e le sue tradizioni.
Usanze molto simili a quelle dell'Andalusia, come sottolineato nella mostra "Pasos e Misteri" inaugurata nei giorni scorsi nell'oratorio SS. Elena e Costantino di Palermo.
In questo post propongo un itinerario tra alcuni riti della Settimana Santa di Sicilia.
Caccamo
Per la Domenica delle Palme vi propongo la più antica
manifestazione tradizionale di Caccamo, di origine orientale da far risalire al
tempo degli eremiti basiliani.”U Signuruzzu a Cavaddu”, che per celebrare la
Domenica delle Palme, rievoca l’ingresso di Gesù a Gerusalemme : una sfilata
con un chierichetto che a dorso d’asino benedice gli astanti. Organizzata dalla
Parrocchia di San Giorgio Martire – questa manifestazione prettamente religiosa
– annunzia la venuta di Cristo in terra.
Lui è il più piccolo degli aspiranti Russuliddi (in abito talare e accessori di colore completamente
rosso). L’evento annunzia la venuta di Cristo in terra. Quello che lo distingue
è l’età dei protagonisti: sia Gesù che i dodici apostoli sono impersonati da
ragazzi che reggono in mano lunghi rami di palme che lungo il percorso si
intrecciano formando degli archi sotto cui transita il festeggiato. Così come
giovanissimi sono coloro che precedono l’incedere dell’asinello bardato e
infiorato agitando ramoscelli d’ulivo e palme intrecciate.
L’intero corteo – sempre più folto – accompagnato dalla
banda, percorre tutto il centro storico fermandosi in 5 Chiese al suono diverso
di tante campane (solo per curiosa esattezza diciamo che, all’inizio del ‘900,
Caccamo aveva : 46 Chiese e ben 77 campane). La sfilata si conclude sul
piazzale antistante la Chiesa Madre dove l’arciprete accoglie solennemente la
folla e Gesù-chierichetto, successivamente – durante la celebrazione della
Messa – vengono benedette le palme.
Caltanissetta
Anche i riti di Caltanissetta sono molto sentiti, infatti, durante
la Settimana Santa, la città si trasforma in un immenso teatro dove, dalla
Domenica delle Palme alla fino a Pasqua, prendono vita maestose e antiche
tradizioni, processioni e riti. Le celebrazioni iniziano con le affascinanti
rappresentazioni teatrali del Lunedì e del Martedì Santo ed entrano nel vivo il
Mercoledì Santo con la Processione della Real Maestranza, un impressionante
corteo di 400 persone delle più antiche corporazioni artigiane.
Il momento centrale e più significativo è però la sera del
Giovedì Santo, quando entrano in scena le sedici Vare o Misteri, speciali carri
su cui vengono montati imponenti gruppi scultorei in legno, cartapesta e gesso.
Questi gruppi rappresentano per lo più un momento della via Crucis; alcuni di
essi però riproducono dipinti famosi, come quelli della Cena e della
Deposizione.
Il Venerdì Santo è il
giorno del Signore della Città (o Cristo Nero) portato a spalla dai Fogliamari
(o Figliamari) che a piedi scalzi procedono in un commovente silenzio. La
Settimana Santa si conclude la Domenica di Pasqua con la messa e la conclusione
degli eventi collaterali.
San Fratello
Per i giorni della passione è imperdibile la Pasqua a San
Fratello (ME), soprattutto la Festa dei Giudei del Venerdì Santo. La festa
popolare religiosa risale forse ai tempi medievali, quando venivano
rappresentati quei misteri che sono passati successivamente dalle chiese alle
piazze. Quella della Pasqua è sicuramente la settimana più ricca di
manifestazioni che cominciano con il momento più drammatico della passione del
Cristo e si concludono con l'esplosione della gioia della Resurrezione.
Ma quella che maggiormente attira interesse è la Festa dei
Giudei che si svolge nei giorni di Mercoledì, Giovedì e Venerdì Santo, unica in
tutta la Sicilia. Di origini medievali, la rappresentazione è estremamente
suggestiva e ricorda i Giudei che percossero e condussero Cristo al Calvario.
Il Giudeo di San Fratello non è semplicemente un personaggio folkloristico,
come molti pensano, non è colui che con il suono della sua tromba dà un aspetto
del tutto insolito alle celebrazioni. Egli piuttosto rappresenta il crocifissore,
il flagellatore e il soldato che affondò la sua lancia nel costato di Gesù e
quindi bisogna vedere in tale personaggio il volto dell’uomo con l’estro che
coprendosi, interpreta un personaggio animato da una carica emotiva folle e ad
un tempo grottesca.
Un gran numero di persone conservano accuratamente e
gelosamente il costume che, secondo la
tradizione, da secoli è formato da una
giubba e da calzoni di mussola rossa e da strisce di stoffa d'altro colore,
solitamente gialle o bianche. La testa coperta da maschera sbirrijan (lingua
gallo-italica), un cappuccio che si slancia con un lungo cordoncino sino ad
assottigliarsi come coda. Ricorda la Confraternita dei Flagellanti o dei
Fratelli della Misericordia. Altri elementi rendono l'aspetto piuttosto singolare:
pelle lucida con lingua, sopracciglia lunghe e arcuate, scarpe di cuoio grezzo
e di stoffa- schierpi d'piau (in lingua locale). Catene a maglie larghe nella
mano sinistra, d'scplina, (in vernacolo locale), trombe militari con vari
ornamenti finemente intarsiati e ricamati specialmente nella giubba che
ricordano le antiche tradizioni della cultura araba. I Giudei vestono quindi
panni appariscenti, un singolare elmetto, con qualche pennacchio o croce, e
così vestiti gli uomini sanfratellani percorrono le strade del paese.
Belmonte Mezzagno
Uno dei riti più emozionanti della Domenica di Pasqua è senz'altro quello che si celebra a Belmonte Mezzagno (il mio paese). Dove - dopo la Messa, celebrata sul sagrato della Chiesa Madre S.S. Crocifisso - viene realizzato il tradizionale "Incontro".
Il tutto è organizzato dai confrati del SS. Crocifisso e dell'Immacolata Concezione. Sono loro che - vare in spalla, lanciandosi in una folle corsa - fanno rivivere il momento in cui la Madonna, quasi incredula, incontra il suo amato figlio.
Buona Pasqua a tutti!
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