Firriato - Parco Vecchio

Federico II
Qualche tempo fa, un amico mi disse che suo padre gli raccontava che al "Firriato" - contrada situata tra Marineo e Santa Cristina Gela, dove lui ha un appezzamento di terreno - un non ben identificato Re, fece costruire una cinta muraria che delimitava una riserva di caccia. Giovanni (così si chiama chi mi ha raccontato queste cose) aggiungeva che parte del muro e la base dei portoni erano ancora visibili.  Lui mi chiese di cercare qualche notizia in più. Io un  po’ incredulo cominciai a cercare qualcosa.

Dopo settimane di ricerche ho scoperto che re Ruggero di Sicilia (1095-1154) fece costruire un'area di caccia, di cui fa menzione Romualdo di Salerno già nel 1149.
Questo - che presto fu battezzato -  Parco è stato descritto da Francesco Testa nella "Vita di Guglielmo II": "Non lungi da Palermo eravi un luogo da caccia, dall'avolo di lui infra i monti. e boschi costrutto, assai dilettevole, e di ogni maniera di alberi, e di piante diverso fornito, nel quale vinto di mura, damme, capriuoli, e cinghiali rinserravansi. A questa unita era una splendida villa, in cui da purissima fonte per docce acqua viva, che alta vena sempre premea. conducevasi."
Questo Parco già sotto Federico II doveva risultare abbandonato: "Vecchio". Nel 1243 Federico ne scriveva chiamandolo: "Parcum veterem".

Gli indizi che ci confermano che il Parco coincida con il nostro "Firriato" sono tre (3 indizi fanno una prova):
- nell’area tra la Rocca del Corvo. le Case della Guardia e il Cozzo Balatelle esistono le vestigia di una muraglia. La lunghezza del muro è di circa 2.2 chilometri e l'area delimitata risulta di circa 55 ettari;
- il sito presenta delle caratteristiche intrinseche che lasciano supporre In scelta dello stesso come Parco o posto di svago. Innanzitutto la forma: trattasi di una conca degradante verso sud e quindi tutta esposta a mezzogiorno. Nella parte più bassa, ad andamento pianeggiante, scorre il
fiume a sua volta alimentato da una sorgente (Fonte Pasi i Pumit).
- la "Magna Divisa Jati", documento del 1182, rivela che una parte del muro era utilizzata come linea di confine, dato che attualmente il limite di confine del "Firriato" delimita il confine tra il territorio di Marineo e Santa Cristina Gela, a coincidenza del sito con il Parco diventa mollo attendibile.


Fonte: G. Nania "Toponomastica e topografia storica nelle valli del Belice e dello Jato".

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