Arabi di Sicilia

 


Il dominio arabo sulla Sicilia cominciò nell'827 e termino nel 1091.

Il periodo di dominazione islamica della Sicilia, dall'827 al 1072, può essere suddiviso in tre parti:

  • la prima quando (827-910) la Sicilia aveva un governatore nominato dall'emiro aghlabide di Qayrawan;
  • la seconda (910-948) durante la quale i governanti erano fatimidi;
  • la terza, (948-1019) l'epoca dei Kalbiti: una dinastia sciita-ismailita voluta dall'Imam fatimide, che finì col governare in modo autonomo l'Isola, da vero e proprio emirato.

Tra il 1040 e il 1091 vi furono degli Emirati indipendenti:

  • Palermo, governo oligarchico poi Alì ‘ibn al Mu’Izzo ‘Ibn Bâdîs, nel 1072 di nuovo sotto il Comune.
  • Mazara del Vallo e Trapani (emiro ʿAbd Allāh ibn Mankūt) fino al 1053.
  • Siracusa e Noto (emiro Ibn al-Thumna) fino al 1062.
  • Enna (Ibn al-Ḥawwās), poi Agrigento governata da Ayyub Ibn al Mu’izz ibn Bâdîs, Poi entrambe le città da Ibn Hammud fino al 1087 circa.
  • Catania sotto Ibn al Maklâtî fino al 1053, ma la data è incerta.

Gli arabi in Sicilia lasciarono un'eredità ancora oggi visibile, intanto nella toponomastica e nella lingua siciliana. 
Alcune zone di Palermo portano ancora gli antichi nomi arabi, è il caso della Kalsa dall'arabo al-Khalisah e del Capo dall'arabo al-Qasr. Così come via Moschita dove si pensa che poteva esserci una Moschea. Allo stesso modo i nomi di alcune città come Marsala (Marsa 'Ali), Alcamo (al-qama), Misilmeri (Menze-el-Emir), Burgio (Burj), Sambuca (Zabut); o tutte le città che cominciano per Calta dall'arabo Qal' at che vuol dire Castello: Caltagirone, Caltanissetta, Caltabellotta, Caltavuturo.  Si dice che anche il nome Mezzagno o Menzagno abbia origini arabe. Tornando a Misilmeri voglio citare anche le zone di campagna Guadalami e Risalame.
Andando alla lingua siciliana, tantissimi termini vengono dall'arabo: Mischinu (Miskin), Taliare (tatalla'a), Coffa (al Kuffah), Arrassari (Arasa), Azzizzari (Aziz), Gebbia (Giabiya) e tanti altri... Anche tanti cognomi vengono dall'arabo: Mulé, Mamone, Saladino etc...
Concludendo sulla lingua citiamo l'"abbanniata", pubblicare per bando, che nacque dal canto del "muezzin".
Gli arabi in Sicilia portarono importanti riforme, intanto introducendo la coltura degli agrumi, assente in epoca bizantina, con il relativo modo per coltivarli soprattutto come abbeverarli attraverso i canali mobili. A loro va anche l'introduzione della rotazione delle colture in Sicilia.
Sull'acqua erano preparatissimi, a Palermo scavarono chilometri di canali sotterranei, i Qanat.
Anche in cucina portarono un grande contributo introducendo il Cous cous che è diventato caratteristico del trapanese e anche l'arancina e introducendo il termine cassata nel nostro lessico.
Chiudendo faccio notare che la Cattedrale di Palermo è stata edificata su una Moschea, su una colonna è ancora visibile un iscrizione in arabo.
Insomma, mi sa che i siciliani siamo più arabi che altro. 
Salam!

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