Dialoghi interiori
- Eh sì, hai ragione Distrofia, ma mettiti nei miei panni: un bambino che andava crescendo con questo macigno sulle spalle, con queste incertezze sul suo destino; anche per me non è stato facile...
- Ti capisco caro, ma se tu mi avessi accettato prima sarebbe stato meglio per te, avresti sofferto meno.
- Questo è un po' vero, ma nonostante io per tanti anni non ti abbia accettato la mia adolescenza è stata abbastanza felice. Di questo però devo essere grato ai fantastici compagni di scuola che ho avuto, grazie a loro non mi sono mai sentito diverso... pensavano a tutto loro, non finirò mai di ringraziarli.
- Questo è vero però quando sei caduto mentre andavi a prendere la prima comunione potevi accettarmi, sarebbe stato meglio credimi. Invece no, cocciuto come sei non ci riuscivi...
- Lo so, a volte non fare una passeggiata per non mettermi in carrozzina è stato dolorosissimo. Poi comunque l'accettazione è arrivata: quando dovevo suonare per il matrimonio di mia cugina e non potei farlo capii che era inutile far finta di niente. C'eri è dovevo prenderne atto.
- Poi, anche per non pensare a te, mi sono concentrato sugli studi, riuscendo, anche grazie alla mia famiglia ed a fantastici amici incontrati nel percorso universitario, a laurearmi con il massimo dei voti. Se non ci fossi stata tu sarebbe stato più facile, ti assicuro.
- Hai ragione, ma sarebbe stata una laurea come tutte le altre, invece la tua è stata speciale perché ci sei riuscito nonostante la mia presenza nella tua vita.
- Non posso aggiungere altro, mi hai stoppato colpendo nel segno; come sempre...
- Se non ricordo male qualcuno ti ha fatto pesare la mia presenza nella tua vita...
- Eh sì, ricordi bene, delle persone mi hanno fatto sentire l'averti nella mia vita come una colpa. All'inizio è stata una pugnalata al cuore, ma poi mi sono detto che la malattia non è mai una colpa; successivamente ho riflettuto sul fatto che se non avessi avuto te nella mia vita sarei un altro Stefano, con altri interessi, altre prospettive, forse un altro carattere. Poi mi sono totalmente rasserenato pensando che io sono questo perché ho la malattia. Stefano esiste così com'è. No ne potrebbero esistere altri...
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